La nostra storia

1950 Nasce ”l’Istituto San Benedetto da Norcia” ed il relativo Convitto

In graduale sostituzione delle Scuole tecniche agrarie, a Padova e a Castelfranco Emilia sorgono i primi due Istituti professionali per l’agricoltura d’Italia. La scelta del nome dell’istituto padovano è un omaggio reso al grande santo fondatore dell’ordine monastico che, nel Medioevo, prima di ogni altro, si era adoperato nella bonifica e nella coltivazione della terra.

Dopo la sua fondazione, l’Istituto si attiva per sperimentare diverse possibili forme di istruzione professionale agraria: vengono istituiti corsi diurni e serali di lunga durata e invernali, ma anche corsi professionali biennali  “di qualifica a carattere integrale”, (1) cioè con convitto e con esternato.

1955: Nasce il Convitto femminile

Nel decennio 1950-60 l’Istituto organizza diversi corsi professionali; e tra essi, anche quello per "Esperte avicole" o “Scuola di pollicoltura”, attivato per l’anno scolastico 1955-1956. Va ricordato che, in quegli anni, il reddito annuo della pollicoltura supera quello ottenuto dal frumento, coltura allora fra le più redditizie. Per favorire la frequenza di questa scuola, si affianca al Convitto maschile già funzionante, quello femminile che ospita allieve provenienti da quasi tutte le regioni italiane (2). 

1973: Istituzionalizzazione del Convitto

Dagli anni ’50 agli anni ’70, gran parte dei Convitti annessi agli Istituti professionali sorgono su iniziativa dei rispettivi istituti. Il loro futuro è quindi  incerto. A toglierli dal loro stato di precarietà interviene il D.P.R. 1270 del 30 settembre 1972, che ne istituzionalizza una sessantina compreso il nostro, garantendone di fatto la sopravvivenza, fino ai giorni nostri.

1974: Convitti nazionali e Annessi si uniformano

Nel 1974 arrivano nella Scuola i Decreti Delegati che, nei Convitti annessi, trasformano il “censore di disciplina” in istitutore. È un cambiamento epocale poiché, uniformando la funzione degli istitutori delle due istituzioni convittuali, introduce la “funzione educativa” anche nei Convitti annessi, dove non era mai stata prevista.

1981: Chiude il Convitto femminile

Il diffondersi dei Corsi per florovivaisti anche in Istituti di altre città  e la trasformazione del mercato agrario portano  ad un graduale decremento delle alunne iscritte al nostro Istituto. Tale riduzione si ripercuote drasticamente  anche sul Convitto femminile che, nel luglio del 1981, chiude.

1992: Il Convitto apre a ragazzi che frequentano altri Istituti superiori della città

Ciò avviene in ottemperanza a quanto previsto dalla Circolare ministeriale 31 marzo 1989, n. 111 (3).

2000: Accorpamento all’I.S.I. “Duca degli Abruzzi”

In ottemperanza a quanto stabilito dal D.P.R. 233/98 sul dimensionamento delle Istituzioni scolastiche, l’Istituto professionale agrario “San Benedetto” e il suo convitto vengono aggregati all’Istituto tecnico “Duca degli Abruzzi”. Nonostante la diversa denominazione dell’Istituto cui viene annesso, il convitto continua a mantenere il suo storico nome di “San Benedetto”.

Note e riferimenti bibliografici

1 <<Le scuole o i corsi professionali biennali di qualifica a “carattere integrale” erano frequentate a tempo pieno (mattino e pomeriggio) da allievi che solitamente usufruivano del convitto, durante l’anno scolastico. I convittori si recavano presso le loro famiglie al sabato pomeriggio di ogni settimana e ritornavano in convitto al lunedì mattina>>.

2 <<Le giovani, guidate da una direttrice, provvedono all’autogoverno del Convitto secondo orari e turni ben predisposti, alternandoli alle ore da dedicare allo studio. Il preside Cesca, in conclusione della sua interessante relazione sull’attività dell’istituto dopo la creazione del corso professionale Integrale di Ortofloricoltura, si esprime nel modo seguente: "Le scuole a carattere integrale con annesso convitto danno i migliori risultati sia in ordine alla qualificazione e sia in ordine una formazione del cittadino. Condizione di un buon successo della scuola integrale è anche la sistemazione dei giovani che in famiglia non hanno sufficienti possibilità di lavoro…”>>.

<<Anorma della Legge 24 giugno 1988, n. 251, allo scopo di pervenire alla massima utilizzazione delle strutture convittuali, nei Convitti annessi agli Istituti di istruzione tecnica e professionale che, soddisfatte le richieste di convittualità degli alunni interni, offrano ulteriori, oggettive possibilità di accoglimento, potranno essere ammessi, in qualità di convittori o semiconvittori, allievi frequentanti altre scuole di istruzione secondaria di secondo grado, purché ciò non comporti aumento delle dotazioni organiche>>.